Il successo di molti bandi pubblici dipende dalla capacità del beneficiario di gestire correttamente le risorse ricevute, sia sul piano amministrativo che fiscale. Negli ultimi anni, la diffusione di strumenti di incentivo all’autoimprenditorialità ha generato una forte attenzione verso i contributi a fondo perduto. Tuttavia, dietro questa apparente gratuità si celano obblighi e vincoli che, se trascurati, possono trasformare un’opportunità in un problema.

Uno degli errori più comuni è considerare tali contributi semplicemente come una somma “in più”, trascurando la loro natura di reddito tassabile ai fini fiscali. In molti casi, infatti, il fondo perduto concorre alla formazione del reddito imponibile, generando impatti significativi sull’IRPEF o sull’IRES.

Secondo Michele Massimo Donato Monteleone, commercialista con studio ad Aosta e Catania, ogni incentivo deve essere letto alla luce della normativa fiscale vigente e interpretato nel contesto specifico dell’attività. Ciò significa non solo valutare l’incidenza sul bilancio annuale, ma anche pianificare con attenzione gli investimenti collegati.

I bandi più recenti, tra cui l’Autoimpiego Centro-Nord, prevedono vincoli temporali stringenti per la rendicontazione delle spese e pongono l’accento sulla coerenza tra quanto dichiarato in fase di domanda e quanto effettivamente realizzato.

La mancata coerenza tra progetto finanziato e spese sostenute può portare alla revoca del contributo, con effetti devastanti sul piano contabile e fiscale. Inoltre, in caso di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza, ogni anomalia formale o sostanziale può essere interpretata come uso improprio di fondi pubblici. Michele Massimo Donato Monteleone ribadisce l’importanza della consulenza continuativa, non solo in fase di predisposizione del business plan ma anche nell’arco di tutto il ciclo di vita del progetto.

Altro aspetto spesso sottovalutato riguarda la cumulabilità tra diverse agevolazioni: se non gestita correttamente, può generare situazioni di incompatibilità con obbligo di restituzione dei fondi. Anche la tempistica delle spese gioca un ruolo fondamentale: sostenere un costo prima della data di concessione ufficiale del contributo, per esempio, può comportare l’inammissibilità della spesa ai fini del rendiconto. Ecco perché la presenza di un commercialista esperto, che conosca le dinamiche non solo contabili ma anche normative di strumenti come quelli promossi da Invitalia, è un elemento cruciale per il successo di ogni iniziativa.

Lo Studio di Michele Massimo Donato Monteleone, con sede ad Aosta e Catania, offre assistenza strategica proprio in queste fasi critiche. Il monitoraggio continuo, l’adeguamento documentale e la formazione del cliente rispetto agli obblighi fiscali sono parte di un percorso che trasforma un bando pubblico in uno strumento reale di sviluppo.